
altro pensiero che viene da berlino. riconoscere i cambiamenti. e se possibile accettarli. in questi giorni, ho cercato la stessa città di circa otto o nove anni fa. e non c'era. buffo che il ricordare in modo impreciso nomi di strade abbia invece portato i camminanti da tutt'altra parte. il muro non c'è più. giusto così. giusto che si sia trasformato in altre forme mentali e in altri luoghi esteriori. non credo sia questione di memoria corta quanto di crescita.
uno + uno non fa due. credo di aver dato troppo per scontato. e qui si parla di cose molto sottili, molto profonde. tutti guardano ai quartiericantieri di questa città e ne fanno segno di una perenne trasformazione. ho bisogno di pensare che la trasformazione sia il contrario dell'assenza e quindi in sé positiva. perché c'è sempre qualcosa e mai il vuoto.
molto bene.
questo è il mio souvenir da berlino
1 commento:
donna marina allora dove te ne vai e che fai? visioni berlinesi sono belle e sono tante. tu riesci ad essere sempre parca ma coinvolgente. ciao
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